Sei mesi fa AMD ha iniziato ad anticipare ciò che avrebbero offerto le GPU di nuova generazione, iniziando da un controller display rinnovato per supportare HDMI 2.0b e DisplayPort 1.3 HBR3, FreeSync su HDMI e una pipeline HDR. Da allora sono emerse altre informazioni che indicavano l’esistenza di due GPU create deliberatamente per reclamare quote di mercato nel mercato mainstream desktop e offrire una soluzione mobile con prestazioni di classe console per portatili ultrasottili.
Quest’ultimo progetto (Polaris 11) offre 16 Compute Unit, un bus a 128 bit e l’accelerazione della codifica/decodifica 4K. È in divenire. La Radeon RX 480 che trattiamo in questo articolo è basata sul progetto Polaris 10, più complesso. Non è una GPU che può vedersela con il GP100 di Nvidia da 15,3 miliardi di transistor, ma è sufficientemente elaborata da poter gestire gli attuali visori di fascia alta per la realtà virtuale, al pari della R9 290 e della GTX 970.
Annunciando l’arrivo della Radeon RX 480 AMD ha puntato molto sul rapporto tra prezzo e prestazioni. L’azienda vuole offrire un prodotto che consenta di giocare in realtà virtuale a un prezzo più accessibile. In commercio ci aspettiamo due modelli della RX 480: uno con 4 GB di memoria GDDR5 a 7 Gb/s e uno con 8 GB di memoria GDDR5 a 8 Gb/s. In questo articolo mettiamo alla prova la soluzione migliore, quella da 8 GB.
Similmente ad Hawaii, successivamente divenuta Grenada, Polaris 10 è capace di gestire fino a quattro primitive per ciclo di clock. Laddove le GPU Hawaii/Grenada più veloci lavoravano fino a 1050 MHz (nel caso della R9 390X), AMD spinge la Radeon RX 480 a 1266MHz, compensando frequenze più alte le risorse perse sul die. Mentre la R9 290X offriva 5,6 TFLOPs di potenza in virgola mobile, la RX 480 raggiunge 5,8 TFLOPs.
Laddove gli Shader Engine di Hawaii e Fiji hanno quattro render back-end, capaci di 16 pixel per clock (o 64 lungo GPU), Polaris 10 taglia quel numero della metà. Due render back-end per SE, ognuno con quattro ROPs, per un totale di 32 pixel per clock. Questa è una riduzione rilevante rispetto alla R9 290 che AMD deve superare con la RX 480. Per finire, Polaris 10 ha un bus di memoria a 256 bit – molto inferiore ai 512 bit di Hawaii. La versione da 4 GB della RX 480 include memoria GDDR5 a 7 Gb/s, per un bandwidth di 224 GB/s, mentre il modello da 8 GB che testiamo in questo articolo ha memoria GDDR5 a 8 Gb/s, per un throughput di 256 GB/s – molto meno dei 320 GB/s della R9 290.
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