Ara era stato presentato nel mese di maggio in occasione di Google I/O e così ne scrivemmo all’espoca: “Ara, il telefono componibile, pensato quasi come un Lego, o così viene unanimemente descritto. L’idea non è diversa da quella già perseguita da LG (che non ha caso ha una stretta collaborazione con Google): poter aggiungere al dispositivo quelle componenti che davvero servono all’utente finale. Non si parla di componenti essenziali al funzionamento del dispositivo, vale a dire Cpu, memorie, display, quando piuttosto altri elementi più specifici: ad esempio uno strumento per misurare il glucosio per i diabetici. Il developers kit verrà reso disponibile nel corso dell’autunno”.
Google disponibile ad accordi di licenza
Nonostante il sito dedicato sia ancora attivo, secondo quanto riportano in queste ore Reuters e Recode nonostante a livello tecnico i passi avanti fatti siano notevoli, nondimeno sono stati sospesi i finanziamenti poiché, secondo il responsabile dello sviluppo hardware in Google, Rick Osterloh, già presidente di Motorola, il progetto difficilmente avrebbe avuto successo. Meglio dunque focalizzarsi su altri progetti in corso, sia nell’ambito dei dispositivi Android, sia sui dispositivi per la casa, sia ancora sui Chromebook.
Resta aperta la possibilità, scrivono di nuovo le due fonti statunitensi, di offrire in licenza Ara, laddove si trovi un produttore intenzionato a proseguirne la realizzazione.
Chi lavora sugli smartphone modulari
Quanto agli smartphone modulari, chi persegue convintamente questa strada resta Lenovo con gli smartphone Moto associati ai Motods, gli accessori in grado di modificarne funzionalità e prestazioni.
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