Facebook si è trasformato rapidamente nel corso degli ultimi anni, cercando di occupare tutti i segmenti del mercato dove era più debole: ottimi esempi sono le acquisizioni di Instagram e Whatsapp, due app molto diverse che sono tuttora separate dalle app principali di Facebook ma che sono comunque integrate in un unico grande ecosistema. Finora però Facebook non è riuscito a conquistare una parte del mercato su cui Twitter, invece, ha ancora un ruolo predominante: quello del commento delle notizie e degli eventi principali in tempo reale, dato che l’ordine in cui vengono mostrate le notizie su Facebook rispetta un algoritmo che non sempre tiene conto dell’ordine cronologico in cui sono stati pubblicati gli aggiornamenti.
Con l’introduzione delle dirette video Facebook ha provato a colmare questa lacuna, ma le cose non stanno andando come desiderato. Se è vero che i video live su Facebook hanno un alto tasso di interazione fra gli utenti, è anche vero che si perdono fra i mille altri aggiornamenti che compaiono nella timeline. «La timeline di Facebook – scrive Madrigal – mostra solo i post più rilevanti tra le migliaia che potrebbero comparire. E lo fa incredibilmente bene. Ma Facebook è il luogo dove i post pubblicati dai tuoi amici mentre preparano il guacamole per la partita dei Warriors ti vengono mostrati solo a partita praticamente finita».
Da questo punto di vista Twitter rimane ancora oggi il social network principale per sapere cosa sta succedendo live, e per poterlo commentare assieme ai propri amici o a degli sconosciuti. È il social network più utilizzato per condividere e trovare notizie ed è il posto dove spesso i politici e le celebrità si scambiano le proprie opinioni, nonché quello dove i programmi televisivi e gli eventi sportivi vengono commentati in diretta. Ma i numeri di Twitter non sono minimamente paragonabili a quelli di Facebook. Quest’ultimo infatti ha circa 1,2 miliardi di utenti attivi ogni mese, mentre Twitter ne ha solamente 302 milioni, un quarto. Certo, si tratta di due fasce di mercato differenti, con Twitter che attrae i più giovani tra i 18 e i 24 anni, e con Facebook che si rivolge alla fascia 25-34. Ma questo non vuol dire che non potrebbero essere integrate.
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