Twitter: chiude in Italia

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Twitter ha ufficialmente chiuso la sua sede italiana a Milano. L’ipotesi di chiusura della sede di Twitter in Italia l’avevamo anticipata lo scorso 7 novembre. Da quanto è emerso in questi giorni si sa che 17 persone hanno perso il lavoro, fra cui il country manager Salvatore Ippolito. Nel piano di riordino dell’azienda, in grosse difficoltà da almeno un anno, ci sarebbero anche l’imminente chiusura delle filiali in Germania e in Olanda.

Curioso a questo punto è prendere gli stessi dati, sempre elaborati da Modefinance, a proposito della casa madre. Twitter.com. La differenza è evidente, anche se scontata. Per non dimenticare. Nel mondo conta 1,3 miliardi di iscritti e 320 milioni di utenti attivi al mese, in Italia secondo le stime più recenti (non esistono dati ufficiali) Twitter vanta circa 8 milioni di utenti (erano 9 nel 2014).

  1. La twitter americana, a differenza di quella italiana, presenta qualche problema di redditività. Ha una buona capitalizzazione (11 miliardi), ne brucia il 10% ogni anno.
  2. Il fatturato è di 2 miliardi l’anno. 1,5 lo scorso anno e 482 nel 2013, anno della quotazione al Nasdaq.
  3. I costi operativi  sono di 2,450 miliardi. Con una perdita nel 2015 di 478 milioni.
  4. In definitiva possiamo dire che la società italiana pesa poco nella logica dei ricavi del gruppo. 0,2%. E senza i costi di staff e struttura difficile pensare che possa comunque cambiare più di tanto.
  5. Modefinance valuta Twitter con un rating “B”

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