I prossimi iPhone? Sarebbe assemblati negli USA

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Il neo presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha portato avanti durante tutta la campagna elettorale un programma basato soprattutto sulla difesa dei confini del territorio statunitense, sia dal punto dell’immigrazione che dal punto di vista finanziario. Nella visione di Trump gli immigrati toglierebbero il lavoro ai cittadini statunitensi e il mercato interno degli USA sarebbe debole anche a causa delle molte società che hanno esternalizzato la produzione in paesi stranieri.

In linea con quanto portato avanti nel programma, venerdì 18 novembre durante un intervento presso la Liberty University in Virginia (USA) Trump ha dichiarato il suo intento di portare Apple a costruire device negli Stati Uniti.

Nell’ottica del neo presidente la casa di Cupertino dovrebbe spostare le linee di produzione ed assemblaggio negli USA in modo da occupare lavoratori statunitensi piuttosto che cinesi.
Dopotutto la Cina viene vista da Trump come uno dei maggiori antagonisti, capace di manipolare la valuta; motivo per cui durante tutta la campagna elettorale ha sostenuto che avrebbe portato al 45 per cento i dazi doganali sui prodotti importati dalla Cina, percentuale che sembra fuori dalla realtà e che potrebbe portare alla paralisi del commercio tra i due Paesi.

Secondo il quotidiano giapponese Nikkei, Apple avrebbe contattato la Hon Hai Precision Industry, meglio conosciuta come Foxconn Technology Group, e la Pegatron per chiedere uno studio di fattibilità per spostare negli USA la produzione degli iPhone, visto che le due società si occupano dell’assemblaggio dei dispositivi Apple.

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