Microsoft: un anno pieno di novità

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Il 2016 appena trascorso è stato per Microsoft un anno di incalzanti novità, incanalate sul quel percorso iniziato nel 2012 con il lancio dei primi Surface.

Il 26 ottobre scorso, a New York, è stato presentato Surface Studio, un dispositivo che ha stupito per la qualità costruttiva, le specifiche tecniche, la spettacolarità del display e soprattutto per l’innovativa modalità di utilizzo: infatti, ancora una volta, com’è consuetudine dei prodotti ideati dal team guidato da Panos Panay, Microsoft ha lanciato un dispositivo Premium che crea nuovi parametri e stabilisce una via di non ritorno per i partner, mettendo in difficoltà una concorrenza legata al classico schemo, mouse e tastiera. Surface Studio è il perfetto partner di un Windows 10 che, come gli altri dispositivi ideati da Panos Panay & Co., sono inscindibili l’uno dall’altro. Non è un caso che, seppur siamo appena all’uno per mille dal suo lancio, ha visto raddoppiare le sue richieste, segno di un chiaro interesse da parte di quel pubblico consapevolmente capace di scommettere sulle sfide tecnologiche. Ripeto, il Surface Studio in pratica non è stato ancora commercializzato eppure il movimento intorno ad esso è molto promettente: nei prossimi mesi, con l’apertura dei nuovi mercati, e un possibile aggiornamento delle specifiche del modello di punta, la situazione commerciale potrebbe farsi molto interessante. Intanto, ha già smosso le acque stagnanti del settore dei PC da Studio e questo è un ulteriore sintomo di successo del lavoro intenso portato a compimento da Microsoft.

In queste ultime settimane i rumor e le news intorno ai prossimi dispositivi Surface si sono inseguiti a ritmo regolare, e seppure Microsoft stia riuscendo a non far trapelare nulla sul design dei prossimi dispositivi, molte notizie tendono a confermare un ulteriore ampliamento della gamma. Un brand il cui fascino è in ulteriore crescita (come testimoniano i dati di vendita) ed è destinata a un’assoluta leadership visto l’impegno di ricerca e di investimenti messi a disposizione da Satya Nadella allo staff che progettano i Surface.

Il 2017 si annuncia come un anno in cui sul lato hardware e software Microsoft introdurrà nel mercato novità sostanziali, non dei semplici update ma dei cambiamenti sul modo di concepire i dispositivi, non più legati a rigidi standard di categoria ma capaci di estrema versatilità. Gli annunci fatti in Cina, durante il WinHec, sono propedeutici di un cambiamento che andrà a ridefinire la concezione del Mobile, privo di autentiche innovazioni. I nuovi dispositivi Mobili che Microsoft lancerà sul mercato, invece, manterranno l’architettura Arm ma allo stesso tempo saranno capaci di emulare i software in .exe. Grazie a questa rivoluzione i nuovi dispositivi Mobili di Microsoft non dovranno rinunciare, per fare degli esempi, alla ricarica veloce e allo sblocco tramite le nuove gestures brevettate dall’azienda statunitense. E allo stesso tempo, il processore Arm non andrà a discapito della leggerezza dello spessore del device. Quando immagino dei device in mobilità, penso anche e dei Tablet al di sotto dei 10” (Surface Mini?) che potranno essere concepiti con architettura Arm, con tutti i vantaggi derivati senza rinunciare, grazie all’emulazione, alla completezza di Windows 10. L’intenzione dei responsabili Microsoft, come abbiamo appreso in diverse dichiarazioni, è quello di presentare dei dispositivi che vadano realmente a rompere categorie consolidate rispetto ai dispositivi realizzati dalla concorrenza. Per questo motivo, tornando al Surface Studio, se pensiamo al mercato dei PC da Studio sarebbe stato inutile portare sul mercato un prodotto fotocopia degli iMac. Questo è un segmento poco dinamico e soltanto un dispositivo concettualmente innovativo come Il Surface Studio ha la sua ragione di esistere. Il mercato a cui si rivolge Microsoft con il sopracitato dispositivo è di élite e a questo pubblico una scossa la puoi dare soltanto con un prodotto che, come abbiamo visto dall’elevato numero di visualizzazioni su YouTube, sia capace di far sognare e di dare un brivido non dissimile alla famosa Sindrome di Stendhal. Non è un caso che molti utenti Apple guardino con interesse il Surface Studio.

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