L’hi tech, i social network, i giganti di Internet in Borsa come un viatico per guadagni facili? A guardare l’indice Nasdaq, che è ai suoi massimi storici di sempre, parrebbe proprio di sì. Ma come tutte le regole anche in questo caso c’è sempre l’eccezione. In questo caso il bastian contrario è il colosso dei cinguettii, Twitter, che pur incrementando anno su anno ricavi e volumi di attività non riesce a fare gli utili promessi.
Anche il 2016 si chiude per Twitter con perdite copiose. Il “rosso” di bilancio è stato nell’anno appena trascorso di quasi mezzo miliardo di dollari, per l’esattezza 456 milioni di perdita. Meglio del risultato negativo del 2015 che si era chiuso con una perdita netta di 521 milioni, ma il mercato sperava in un recupero più sostanzioso. Così non è stato e venerdì c’è stato l’ennesimo scivolone del titolo sul listino con il prezzo sceso a 15,58 dollari in calo nella seduta del 5 per cento.
Le perdite di fatto continuano a valere molto sul fatturato. Il risultato negativo per 456 milioni vale quasi un quinto dell’intero fatturato che ha realizzato un valore di 2,5 miliardi. E nei fatti Twitter la sua corsa nei volumi di entrate la sta facendo, non altrettanto nella redditività, che continua a mancare.
Il fatturato è infatti cresciuto ancora a doppia cifra. Nel 2015 i ricavi erano a quota 2,2 miliardi, in 12 mesi sono saliti a 2,5 miliardi con un buon +13 per cento.
Ma la corsa sembra affievolirsi. Sono lontani i tempi in cui Twitter vedeva crescere i suoi ricavi a ritmi più che doppi. Basti pensare che tra il 2014 e il 2015 il balzo dei ricavi è stato di ben 800 milioni passando da 1,4 miliardi a 2,2 miliardi. E l’esplosione del fatturato si era verificata anche prima, negli anni a cavallo della quotazione in Borsa di fine 2013. Tra il 2011 e il 2013 il fatturato si è sestuplicato. Il ritmo tipico di una start up di grande successo.
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