IL SOFTWARE libero ha vinto. L’utopia di creare programmi di buona qualità per aiutare il prossimo – e che fossero anche stabili ed economici senza fare cose strane di nascosto – è diventata realtà. E verrà celebrata al Linux Day, sabato 28 ottobre, in circa 80 città italiane all’insegna di un unico motto: “condivisione”. L’iniziativa, che si ripete quest’anno per la diciottesima volta, ha lo scopo di promuovere il software libero nella sua doppia accezione di free e open source ma è intitolata a Linux perché questo è il nome del kernel, il “nocciolo”, dei sistemi operativi liberi Unix-like ed “embedded Linux” (incorporati) che ogni giorno usiamo per chattare, navigare, fare una ricerca in Rete.
Se ha vinto è perché, forse non tutti lo sanno, il software libero oggi fa funzionare la maggior parte dei sistemi informatici nel mondo, dai telefoni Android ai computer Apple fino ai server web, persino quelli di Google e le borse azionarie, anche se non ha mai veramente sfondato nel mercato del consumer desktop, ancora saldamente in mano a Microsoft, l’azienda una volta avversaria e oggi potente alleata delle comunità Linux.
Perciò, di fronte al paradosso di questo utilizzo quotidiano ma per lo più sconosciuto del software libero, la comunità Linux italiana organizzata nei LUG, i Linux User group, si è data appuntamento a Roma, Pescara, Milano, Trento, Palermo e in tutte le province della Campania per ribadire il carattere pratico e solidaristico della produzione collaborativa del software, per “divertirsi, guadagnare e vivere felici”.
In tutta la Penisola i volontari che si riconoscono in quest’idea di libertà che viene dall’etica hacker della condivisione di risorse e strumenti informatici si danno appuntamento per brindare con Barolo e Negramaro, mangiare seadas, pizza e mozzarelle appena fatte mentre discutono di creatività, cooperazione e condivisione. Tanti i workshop e le conferenze organizzate insieme a scuole, comuni e istituzioni. A Fabriano, ad esempio, nella biblioteca comunale ci si ritrova per parlare di privacy, app che “origliano” e chatbot per Telegram; a Milano per confrontarsi su sicurezza, anonimato e dark web; a Genova per un doppio appuntamento, in piazza per farsi aiutare a installare Linux e al Parco tecnologico cittadino per discutere di software libero e pubblica amministrazione. E poi, ancora, le iniziative organizzate dallo storico gruppo Golem di Empoli dove si parlerà di Bitcoin e SPID, il sistema pubblico di identità digitale.
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