Sempre più persone nel mondo hanno accesso ad internet, esponendo inevitabilmente i propri dati sensibili a possibili rischi. La questione della sicurezza informatica sta dunque diventando sempre più importante, richiedendo una maggiore consapevolezza degli utenti e un continuo impegno delle aziende che operano online al fine di proteggere, nel miglior modo possibile, la privacy delle persone.
Per comprendere meglio quali siano i rischi maggiori per chi naviga quotidianamente l’oceano di internet, Google – in collaborazione con l’Università della California – ha effettuato uno studio lungo i meandri più oscuri del web, fra marzo 2016 e marzo 2017. I risultati hanno posto l’accento su tre questioni principali: il keylogging, il phishing e le vulnerabilità di terze parti. Tuttavia, ognuna ha mostrato un’incidenza diversa nel furto degli account dei malcapitati utenti.
Oltre al mare magnum delle vulnerabilità informatiche, spesso irresponsabilmente sottovalutate da alcune aziende, la minaccia maggiore è rappresentata dal phishing, che non solo è molto diffuso, ma risulta anche essere uno dei metodi più efficaci per il riutilizzo delle credenziali sottratte per scopi malevoli (una percentuale di successo tra il 12 e il 25%).
Lo studio ha quindi permesso a Google di intensificare e migliorare le contromisure contro questo tipo di attacchi e la prevenzione, sia in termini puramente informatici, sia di educazionedegli utenti per un utilizzo più consapevole del web. Il programma Advanced Protection, l’utilizzo di password davvero sicure (create tramite appositi password generator) e l’autenticazione a due fattori possono prevenire qualsiasi attacco ad oggi conosciuto. Per maggiori informazioni sullo studio, vi rimandiamo al post sul Google Security Blog.
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