Chi ha più di quarant’anni ricorderà con una certa nostalgia un marchio che sembrava scomparso ma sta per tornare: Psion. Realizzava Pda, vale a dire Personal Digital Assistant, quei congegni che tentavano di rendere il computer tascabile offrendo degli ampi schermi a cristalli liquidi e qualche piccola app, dei software per lavorare e controllare le email, dei programmi molto basilari per i fogli di calcolo e, meraviglia delle meraviglie, il calendario e l’agenda. A cavallo tra gli anni ’90 e i duemila erano il non plus ultra per il manager ma poi il tempo li ha consegnati al dimenticatoio. I cellulari prima e gli smartphone poi ne hanno decretato la morte, almeno fino a oggi perché Psion è tornata. Più o meno. (Nella foto, lo Psion Serie 5)
L’anima dell’azienda acquisita da Motorola Mobility nel 2000 è stata inoculata all’interno di Gemini PDA, un Personal Digital Assistant di nuova generazione nato sul web grazie a tale Planet Computers. Finanziato con oltre 1,2 milioni di dollari sul sito di crowdfunding IndieGogo, Gemini si presenta al Ces nella sua versione finale facendo scendere qualche lacrima ai nostalgici. La costruzione è a conchiglia, o a panino se si preferisce, con lo schermo che si richiude sulla tastiera. La prima sorpresa è un touchscreen da 5,99 pollici Full Hd (2160×1080 pixel) a colori, la seconda invece una Qwerty completa abbastanza comoda da usare. Una volta aperto insomma avremo un minicomputer, da chiuso invece è un involucro in metallo e plastica spesso circa il doppio di uno smartphone (Si parla di 17,2x8x1,5 centimetri).
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