Tutte impegnate, complice ultime trimestrali, a rivedere i propri modelli di business, in attesa di scoprire la nuova «killer application», capace di riportare le vendite ad alta quota.
Per Apple la scommessa è di trovare nuovi orizzonti al di là degli iPhone, che rappresentano oltre il 60% del suo giro d’affari. Le vendite del Melafonino sono crollate del 15% nell’ultimo trimestre, a causa del minore ricambio dei cellulari e della frenata del mercato cinese: le vendite complessive di Apple a Pechino sono scese del 27%.
La frenata degli iPhone, malgrado il periodo natalizio, ha portato il gruppo guidato dall’ad Tim Cook a registrare il primo calo di utili (-1% a 19,97 miliardi) negli ultimi dieci anni e dal 2001 a livello di fatturato (-4,5% a 84,3 miliardi).
Gli analisti in realtà si aspettavano di peggio, soprattutto dopo il profit warning di inizio anno, il primo nella storia del gruppo fondato da Steve Jobs. Il titolo, nonostante la cautela del vertice sul trimestre in corso (fatturato atteso di 55-59 miliardi rispetto ai 59,9 del consensus e in calo del 3,4% rispetto un anno fa), è così rimbalzato a Wall Street dopo i conti (+5% alle ore 19.00 italiane). Il bilancio degli ultimi mesi tuttavia è amaro: Apple ha visto ridursi la capitalizzazione a 766 miliardi dagli oltre mille miliardi della scorsa estate: ormai il titolo passa di mano a 13 volte gli utili, meno della media registrata sull’S&P500 (15 volte), l’indice Usa più rappresentativo.
Il fatto è che se da un lato è vero che esiste una vita per Apple oltre agli iPhone, quest’ultima ha bisogno di rafforzarsi, magari con un prodotto o un servizio in grado di far girare la testa alla platea internazionale che vede in Cupertino un brand di riferimento nell’innovazione. Servizi e applicazioni (da Apple Pay a iCloud), ad esempio, hanno messo le ali nel trimestre (+19%), ma valgono «solo» 10,87 miliardi.
Il futuro potrebbe passare da una maggiore rilevanza di contenuti video originali da proporre ai proprietari degli oltre 1,4 miliardi di iPhone in circolazione. In rialzo poi le vendite di Mac (+9%) e accessori come gli Apple Watch (+50%), che rappresentano però una quota ancora modesta delle vendite.
Fari accesi anche su Facebook, chiamata alla prova del bilancio 2018 dopo un anno da dimenticare. Il gruppo di Mark Zuckerberg è accusato, tra l’altro, di vendere i dati degli utenti e di dare spazio alle «bufale». I broker si attendono un giro d’affari in crescita del 36% sull’anno appena chiuso ma con un rallentamento ben visibile da trimestre a trimestre (l’ultimo avrebbe registrato vendite in rialzo del 20% dal +33% del terzo trimestre). La Borsa aspetta da Facebook azioni concrete per arginare le fake news in rete, migliorare il profilo reputazionale e mettere a profitto la controllata WhatsApp.
Be the first to comment on "Apple abbasserà i prezzi degli iPhone"