La tecnologia degli smartphone e dei gadget mobile è diventata estremamente complessa, al punto da rivaleggiare, in quanto a numero di specifiche hardware e caratteristiche tecniche, con un PC di media complessità costruttiva. In caso di necessità, quindi, è sempre utile avere a disposizione uno strumento che ci permetta di ricostruire un quadro dettagliato dei componenti integrati senza dover fare affidamento sulle dichiarazioni – quasi mai complete o esaustive – del produttore.
Essendo la piattaforma più popolare e usata in assoluto, Android offre una copiosa quantità di app create allo scopo di analizzare l’hardware del dispositivo sottostante. In questa guida ne prenderemo in esame due tra quelle più popolari, analizzando i pro e i contro della scelta tra l’una o l’altra.
La prima app per l’analisi dell’hardware mobile è CPU-Z, versione della popolare utility per PC specificamente adattata all’ambiente Android: nella sua incarnazione per smartphone, CPU-Z fornisce molte più informazioni rispetto alla controparte x86 e le organizza in maniera ordinata in una serie di schede selezionabili al tocco o con uno swipe laterale.
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