Il dolore te lo leggo in faccia, con un software che riconosce il grado di sofferenza in modo obiettivo guardando le espressioni facciali del paziente, in particolare micromovimenti di naso, bocca e altre parti del viso che un osservatore umano – anche un esperto camice bianco – non riuscirebbe a vedere.
Messo a punto da Dianbo Liu del Massachusetts Institute of Technology di Boston, il ”dolorimetro” si basa su un algoritmo addestrato a misurare il dolore grazie all’osservazione di molti video di persone che stavano, appunto, provando diversi livelli di sofferenza.
A riportare la notizia il magazine britannico New Scientist.
La misura del dolore è essenziale per capire che tipo di terapia analgesica deve essere prescritta a ciascun paziente, ad esempio dopo un intervento. Attualmente questo tipo di decisioni non può essere preso su base oggettiva ma per lo più si fa riferimento a quanto riferisce il paziente stesso. Così si rischia di dare antidolorifici inutili e potenzialmente a rischio di ingenerare pericolose dipendenze farmacologiche. Di qui l’idea di mettere a punto un software ‘misura dolore’, in modo obiettivo, basandosi sulle espressioni facciali del singolo paziente. L’algoritmo ‘dolorimetro’ è stato costruito usando una serie di video di persone con dolore alla spalla cui veniva chiesto di fare certi movimenti con braccio e spalla. In questo modo l’algoritmo ha incamerato informazioni sulla mimica del volto del singolo paziente, che poi sono state relazionate alla sua percezione del dolore.
Così si è giunti al dolorimetro che raggiunge livelli di accuratezza dell’85% e che potrebbe divenire una app per lo smartphone dei medici dopo che i suoi sviluppatori lo renderanno ancora più sensibile e personalizzato, includendo altre informazioni dei pazienti come sesso ed età.
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