La primavera di Facebook in Europa continua a preannunciarsi sempre più calda. I ritocchi che il social network dovrà approntare prima dell’entrata in vigore del Regolamento europeo per protezione dei dati (25 maggio) non accennano a diminuire e mentre una corte belga si è già pronunciata, ora una ricerca spagnola mette altra carne al fuoco.
Uno studio dell’Università Carlos III di Madrid quantifica la porzione di utenti europei del social network che vengono etichettati in base a interessi legati a informazioni ritenute sensibili: “I risultati del nostro studio rivelano che il 73% degli utenti utenti europei viene etichettato con interessi collegati a propri dati sensibili”. Sarebbe, si legge nel paper, “il corrispettivo del 40% dell’intera popolazione europea“.
Un passo indietro: Facebook è stato recentemente multato in Spagna (dall’Agenzia spagnola per la protezione dei dati, Dpa) per 1,2 milioni per la raccolta, la memorizzazione e l’elaborazione di dati personali sensibili, a fini pubblicitari comprese le informazioni “appositamente protette”, “senza ottenere il consenso”.
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