La domanda è: andrà prima a Parigi o Bruxelles? Il numero uno di Facebook, Mark Zuckerberg, è certamente atteso il 23 maggio all’Eliseo da Emmanuel Macron insieme a una nutrita delegazione di manager del settore hi-tech Usa. Sempre la prossima settimana nel corso di un mini-tour europeo, “Zuck”, ha annunciato una nota del presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani, dovrebbe incontrare, in audizione privata, i leader dei gruppi parlamentari e la Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni. Il fondatore e ceo del social network ha accettato, quindi, di rispondere alle domande dei «rappresentanti di 500 milioni di europei – ha dichiarato Tajani nella nota -, passo nella giusta direzione per ristabilire la fiducia».
Al centro dell’incontro, ovviamente, il caso dei dati di 2,7 milioni di europei iscritti a Facebook (circa 90 milioni il totale globale) finiti nei server di Cambridge Analytica, la società britannica ingaggiata da Donald Trump per la sua campagna elettorale del 2016. In seguito allo scandalo Cambridge Analytica ha chiuso i battenti, mentre procede, negli Stati Uniti, l’indagine del Dipartimento americano di Giustizia e dell’Fbi.
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